Potrei accampare mille scuse per la mia prolungata assenza… e dirvi che avevo semplicemente ‘altro da fare’… in realtà gli ultimi mesi della gravidanza sono passati in un lampo e in una sorta di limbo strano che faceva passare le settimane senza che io me ne accorgessi.
Poi allo scadere della 38 settimana ho iniziato ad avere delle piccole contrazioni di preparazione e l’ultima visita prevista con la ginecologa ha confermato:collo dell’utero appianato e morbido… poi dopo qualche giorno ho perso il tappo (vi tralascio i particolari) e quindi la preparazione al grande giorno era cominciata.
Avevo una sensazione strana.. come se quello che stava accadendo non stesse succedendo davvero a me ed è una sensazione che ancora non mi ha abbandonato del tutto.
Ma torniamo a noi. Il mercoledì le contrazioni iniziano a farsi più intense anche se sempre molto irregolari. La notte si interrompono per poi ricominciare il giorno dopo… ecco quindi le famose contrazioni … non sono facili da spiegare: è come se un’onda di dolore arrivasse piano piano e ti stringesse i muscoli del basso ventre e della schiena per poi andare via e lasciarti una sensazione di benessere e sollievo. Ci sono onde più piccole e onde più grandi, onde più ravvicinate e onde più distanziate. Finalmente alle 21 del giovedì sera le onde arrivano forti e regolari ogni 6/7 minuti e dopo breve sms di consultazione con la ginecologa è deciso: si va all’ospedale.
Il socio è completamente preso dal panico e fa cose senza senso come controllare la cassetta della posta, rientrare in casa per controllare se il forno era stato spento e cercare il posto auto più idoneo nel parcheggio semi deserto del pronto soccorso! Probabilmente la sua mente cercava di allontanare il più possibile la realtà che in quel momento faceva davvero paura. Solo dopo un mio pseudo attacco isterico ha ripreso il controllo della situazione e siamo finalmente entrati in ospedale.
È successo tutto fortunatamente molto in fretta… prima le passeggiate in corridoio con l’angoscia e la consapevolezza che il dolore che stai provando in quel momento NON È NIENTE rispetto a quello che dovrai provare dopo, poi la doccia bollente di 40’ che mi ha dato non poco sollievo, poi la paura di restare da sola (dato che mi avevano ricoverata in reparto se mi si fosse bloccato il travaglio avrebbero mandato il socio a casa per poi chiamarlo a tempo debito) e poi alle 2 del mattino l’inizio del travaglio serio.
Ogni 3 minuti una contrazione di quelle belle forti … adesso capisco perché prima l’ostetrica le aveva chiamate ‘contrazioncine’ non avevano nulla a che fare con quelle di adesso!!!
Porca zozza ragazzi io non so chi mi ha dato la forza di fare quello che ho fatto… cmq dopo due ore di contrazioni fortissime la frase più liberatoria: DILATAZIONE COMPLETA, tra poco potrai iniziare a spingere.
E così dopo 45 minuti di spinte e urla e lacrime finalmente è uscito N.
Vorrei dirvi che ho pianto di gioia stringendo il mio bambino, così desiderato tra le braccia, ma non è stato così.
Ero a carponi sul letto della sala parto con le gambe tremanti e l’ostetrica che mi diceva: prendilo tu … e io che pensavo no dai prendilo tu che io almeno mi sdraio… ero convinta che sarei stata super emozionata e curiosa di vedere il suo visino e invece il mio unico pensiero in quel momento era: fatemi sdraiare vi prego!!!!
Il mio socio invece era sciolto in una valle di lacrime che pareva uscito da un film americano con tanto di ‘ti amo’ sei meravigliosa è il momento più bello della mia vita ecc ecc
Invece io ero in uno stato di trans… me lo hanno messo addosso e lui ha iniziato subito a succhiare… e io lo guardavo come se fosse un piccolo tenero alienino piovuto da chissà dove… stupita ed esterrefatta che quell’esserino fosse uscito dal mio corpo dotato di tutte quelle cose … mani, braccia, gambe…
il vero colpo di fulmine è scattato la notte successiva quando nn riuscendo a dormire siamo stati un’oretta a passeggiare nel corridoio dell’ospedale… io e lui da soli
Senza parenti, senza amici, senza ostetriche solo IO E LUI. E me lo sono riguardato per bene e nessuno al mondo mi è mai sembrato così bello. Mai. E così ho sentito un tuffo al cuore e ho capito che avrei fatto di tutto per la sua felicità.
Bon. Finita. Addio. È fatta. Ce la siamo giocata!
Intanto questo il parto… il prossimo post sarà sul ritorno a casa… che ovviamente non è stato per niente facile!